A mio pro-zio Ferdinando Bagalà


Sul finire della seconda guerra mondiale, a mio zio Ferdinando (pilota di aerei da guerra) il comandante chiese, o meglio, impose di pilotare in patria un aereo catturato agli inglesi in territorio slavo. Lui provò ad accennare al comandante del fatto che spesso gli inglesi sabotavano gli aerei abbandonati durante le ritirate, ma questi non gli credde rimarcando l’ordine datogli. Durante il volo, a pochi chilometri dal confine italio/iugoslavo, l’aereo, a seguito del paventato sabotaggio, perse l’agibilità e si schiantò in un’altura nei pressi della città di Portorose. Andai a visitare il cimitero della cittadina “Slovena”, ma la tomba era stata rimossa, tuttavia l’anziano guardiano del cimitero ricordava l’accaduto, ma non trovammo ulteriori tracce neanche in un archivio oramai troppo vecchio. Le foto riportate sono un ricodro di mio zio e della sua passione per la fotografia, che ci accomuna.

A mio pro-zio Ferdinando Bagalàultima modifica: 2008-03-24T21:20:23+01:00da roberto2109
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