CAMERA TRAP – TRAPPOLA FOTOGRAFICA

Fotografare gli animali, per chi vuole farlo per hobby, non è facile. Gli animali sono guardinghi, un rumore, un ombra, un odore li allerta e non ci fa avvicinare.

Poi ci sono animai notturni ed animali diurni e restare sveglio tutta la notte per fotografare un riccio o una talpa si può fare una notte, ma spesso per catturare una bella immagine ci vogliono molte nottate.

In commercio ci sono numerosi prodotti che però hanno un costo che supera qualche centinaio di euro.

foto 1

Unendo la mia passione per la natura, la fotografia e l’elettronica, ho dealizzato una “Foto-trap” con poche decine di euro e di seguito ne fornisco la descrizione.

Ed ecco chi ha visitato il mio giardino stamani:

Nei prossimi giorni inserirò foto di chi verrà a fare visita nel mio giardino di notte …

Dettaglio costi con lo sketch del programma installato su arduino verrà inserito nel blog a giorni. 

foto 4

foto 3

foto 2

ANEMOMETRO CON TRASMISSIONE DATI CON MENO DI 20€

Materiale di recupero:

3 bottiglie plastica, 3 staffe alluminio, 1 cuscinetto a sfereDSCF0027Materiale da acquistare:                        

Moduli arduino (2 x 3€)

Modulo RX TX per Arduino (3€)

Modulo display LCD (2€)

Contachilometri per bici (6€) – opzionale

anemometro

 Programmi da caricare sui moduli arduino:

 /* ANEMOMETRO Arduino by Roberto Grassetti, da un modifica di: “Cycle Computer” By: Adam O’Hern, Alexdlp/Instructables, Enkel Bici, Vittorio Zuccalà, Matteo Calgaro) */

#include <Wire.h>  // Comes with Arduino IDE
#include <LiquidCrystal_I2C.h>
#include <math.h>
#include <SPI.h>
LiquidCrystal_I2C lcd(0x27, 2, 1, 0, 4, 5, 6, 7, 3, POSITIVE);
#include <VirtualWire.h>//libreria per moduli RTX
#include <stdio.h>//libreria necessaria per la funzione dtostrf
int LED = 13;
int SensorPin = 5; // ingresso inpulsi rotore
int raggio = 3100; //Diametro rotore in millimetri
int val = 0;
int previousVal = 0;
int debounce = 10;
int cycles = 1;
float velocitavento = 0;
float averageSpeed = 0;
unsigned long revTimer;
unsigned long serialTimer;
unsigned long rideTimer;
boolean activeRiding = false;
boolean activityChange = true;
long inactivityTimer;
long activeRidingOffset = 0;
boolean newRide = true;;
void setup() {
  lcd.begin(20,4);
  Serial.begin(9600); //inizializzo seriale
  vw_setup(2000); //inizializzo la trasmissione a 2000 bits per secondo
  pinMode(LED, OUTPUT);
  pinMode(SensorPin, INPUT);
lcd.clear();
Serial.begin(9600);
revTimer = millis();
serialTimer = millis();
rideTimer = millis();
}
void loop(){
if(!activeRiding) {
if(activityChange) {
inactivityTimer = millis();
activityChange = false;
}
}
else {
if(activityChange) {
activeRidingOffset += millis() - inactivityTimer;
activityChange = false;
}
}
val = digitalRead(SensorPin);
if (val==LOW) {
digitalWrite(LED, LOW);
previousVal = LOW;
}
else{
digitalWrite(LED, HIGH);
lcd.setCursor(1, 0);
lcd.print("*");
lcd.setCursor(1, 0);
lcd.print(" ");
if (previousVal != HIGH && millis() - revTimer > debounce) {
pulse();
}
previousVal = HIGH;
}
if(millis()-revTimer > 2000) {
velocitavento = 0;
sendStats();
if(activeRiding) {
activityChange = true;
activeRiding = false;
}
}
if (millis() - revTimer > 15*60*1000) {
newRide = true;
}
}
void pulse() {
if(newRide) {
lcd.clear();
cycles = 0;
averageSpeed = 0;
rideTimer = millis();
}
cycles++;
velocitavento = (float) (millis() - revTimer)*0.001;
velocitavento = raggio/velocitavento;
velocitavento = velocitavento*0.0036;
unsigned long activeRidingMillis = millis() - rideTimer - activeRidingOffset;
float activeRidingSeconds = (float) activeRidingMillis*0.001;
revTimer = millis();
sendStats();
newRide = false;
if(!activeRiding) {
activityChange = true;
activeRiding = true;
}
}
void sendStats() {
lcd.setCursor(0, 0);
lcd.print("Velocita' del vento: ");
lcd.setCursor(0, 1);
lcd.print(velocitavento,1);
lcd.setCursor(10, 1);
lcd.print("Km/h");
Serial.print(velocitavento,1);
Serial.println("Km/h");
serialTimer = millis();
char risultato[5]; //definisco il buffer che conterra' il valore del float convertito in stringa
float voltage = velocitavento;
dtostrf(voltage, 5, 2, risultato);//converto da voltage (float) a risultato (char)
send(risultato);//trasmetto via rf il contenuto di risultato (char)
}
void send (char *message)
{
  vw_send((uint8_t *)message, strlen(message));
  vw_wait_tx(); // Wait until the whole message is gone
}
RICEVITORE 
 

/*  Shield arduino per riceve il valore della velocità del vento misuratae trasmessa da arduino anemometro Il modulo RX si connette ad arduino al pin 11.*/

#include <Wire.h>  // Comes with Arduino IDE

#include <LiquidCrystal_I2C.h>

#include <math.h>

#include <SPI.h>

LiquidCrystal_I2C lcd(0x27, 2, 1, 0, 4, 5, 6, 7, 3, POSITIVE);

#include <VirtualWire.h>//libreria per moduli RTX

#include <stdio.h>//libreria necessaria per la funzione dtostrf

byte message[VW_MAX_MESSAGE_LEN];    // a buffer to hold the incoming messages

byte msgLength = VW_MAX_MESSAGE_LEN; // the size of the message

char stringain [6];

int i=0;

void setup()

{

    lcd.begin(20,4);

    lcd.clear();

    Serial.begin(9600);

    // Initialize the IO and ISR

    vw_setup(2000);             // Bits per sec

    vw_rx_start();              // Start the receiver

}

void loop()

{

    lcd.setCursor(0, 0);

    lcd.print(“Velocita’ del vento: “);

    lcd.setCursor(0,1);

    if (vw_get_message(message, &msgLength)) // Non-blocking

    {

        Serial.print(“Km/ora : “);

        for (int i = 0; i < msgLength; i++)

    {

        Serial.write(message[i]);

        stringain [i]  = char (message[i]);

    }

    Serial.println();

     lcd.setCursor(i,1);

     lcd.print(stringain);

    }

    lcd.setCursor(10, 1);

    lcd.print(“Km/h”);

    delay(500);

}

 

A mysterious story … but not too …

An 1 ibis Ibis seeing an 2 lontra Otter on the prowl,  moves its wings to alert a 3 lucertola Lizard but in order to escape being eaten by an 4 Emu Emu, but became prey to a 5 tigre Tiger and an 6 iguana Iguana, an   7 antilope Antelope, a sweeping view of the scene flee 8 topolino Mouse and a small 9 opossum Opossum.

(…..   you do not need to know English in order to decode the post   …..)

CICLIDI E CIPRINIDI due interessanti storie evolutive e comportamentali ed un primo approccio di analisi GENETICA

  CICLIDI

La famiglia dei Ciclidi (Cichlidae) comprende  c.a. 1700 specie di pesci d’acqua dolce. Questi pesci sono conosciuti e studiati prevalentemente in ambito acquariofilo e scientifico, ma sono anche fonte primaria di cibo per le popolazioni che abitano le aree fluviali e lacustri popolate dai ciclidi.

Distribuzione:  diffusi principalmente in tutta l’Africa, nella parte mediterranea del Medio Oriente, nel continente americano dalTexas all’Argentina, Cile escluso. Un genere è stato localizzato in India.

L’evoluzione dei Ciclidi si data nel Cretaceo, tra 140 e 65 milioni di anni fa, quando Africa e Sud America erano ancora unite nel grande continente settentrionale chiamato Gondwana, anche se le testimonianze fossili rintracciate risalgono solo agli ultimi 30 milioni di anni.
La classificazione è quindi piuttosto dettata da caratteristiche anatomiche comuni, che i pesci di questa famiglia mantengono come retaggio di antenati lontani.

Anatomia : Una prima caratteristica è la conformazione della faringe, composta da un unico osso faringeo inferiore (anziché le canoniche due), che accomuna i Ciclidi alla maggior parte dei pesci d’acqua dolce e a poche famiglie d’acqua salata, a cui questa famiglia è evolutivamente prossima.
Questa conformazione ha modificato l’intera bocca, creando delle seconde mandibole, chiamate appunto mandibole faringee: si hanno così due ossa faringee superiori, denti robusti sull’osso faringeo inferiore e una disposizione dei muscoli della masticazione complessi e differenti, che permettono ai Ciclidi l’estroflessione della bocca e la possibilità di muovere internamente le doppie mandibole per masticare il cibo, spesso troppo grande per un unico boccone, onnivori, quindi spaziano da alghe filamentose a piccoli crostacei   e pesci più piccoli. Sulla testa presentano un paio di narici che non hanno funzione respiratoria ma olfattiva, essendo collegate a recettori particolari. Alcuni generi presentano inoltre la linea laterale divisa in due parti. Altra peculiarità, esclusiva dei Ciclidi, è l’orientamento verso sinistra del duodeno, che tutte le altre famiglie di pesci presentano orientato a destra. Non ci sono prove che comporti benefici alla vita di questi pesci, si ritiene sia semplicemente un’eredità del progenitore comune.

La differenziazione più inusuale è localizzata nell’orecchio interno: come tutti i pesci presentano sì l’otolite, un cristallo diaragonite immerso nel liquido linfatico che muovendosi permette il mantenimento dell’equilibrio, però questo presenta un profondo solco chiamato Pseudocollicolo anterocaudale la cui funzione ancora non è stata accertata.

Etologia: i Ciclidi mostrano un comportamento territoriale, più spiccato nei maschi e nel periodo dell’accoppiamento. In alcune specie i maschi cambiano addirittura colore della livrea per apparire più grandi, minacciosi o per impressionare le femmine. Praticamente tutte le specie tendono a scavare buchi nella ghiaia o nella sabbia, chi per costruire un nido, chi per alimentazione o segnalare il territorio.

Cure parentali : Tutti i ciclidi mostrano di avere cure parentali per le uova e gli avannotti, che in alcune specie si protraggono anche per alcuni mesi, quando i piccoli sono ormai indipendenti. Vi sono casi di cure parentali comuni, dove più coppie monogame partecipano alla cura delle nidiate, unite in un solo gruppo di avannotti: è il caso Etroplus suratensis. In alcuni casi tutta la comunità, compresi i fratelli più grandi, partecipano alla protezione delle ultime nidiate. Molti ciclidi, ( alcune specie di Etroplus ecc.), nutrono i loro piccoli attraverso una particolare secrezione prodotta da particolari ghiandole della mucosa.

Vi sono specie che depongono le uova all’aperto (sul fondo o su superfici diverse come piante acquatiche, sassi, legni sommersi), altre che si riproducono in tane nascoste e ciclidi che covano le uova in bocca (“incubatori orali”): questi ultimi sono suddivisi tra quelli che covano soltanto le uova in bocca e quelli che proteggono gli avannotti in bocca. Dalla deposizione e per alcuni alcuni giorni i piccoli rimangono nascosti nel nido: i genitori provvedono a procurare loro il cibo, permettendo poi nei giorni successivi ad affacciarsi dalla tana e acquistare confidenza con l’ambiente esterno. Entrambi i genitori montano costantemente la guardia alla prole, mentre il maschio allontana anche eventuali intrusi. Alcune specie di ciclidi invece di covare le uova in bocca le depongono normalmente in una tana o su una superficie all’aperto ma proteggono gli avannotti in bocca in caso di pericolo. Questo metodo riproduttivo sembra si sia evoluto in modo indipendente in diversi gruppi tassonomici di ciclidi.

Alcuni generi ( Midas ) praticano il rapimento e l’adozione di avannotti di altre coppie o addirittura di altre specie. Capita così di osservare lotte tra maschi per rapire o riprendersi gli avannotti. Una volta inseriti nel gruppo dei propri piccoli, entrambi i genitori praticano le cure parentali come se fossero la propria progenie, senza distinzioni. Questo apparente senso di genitore non deve però ingannare: è stato ipotizzato da studi etologici che il motivo reale di questi rapimenti è mantenere un numero di piccoli adeguato in modo da mantenere una percentuale di vita dei propri piccoli abbastanza alta. Se una coppia viene privata di un gran numero di piccoli da un predatore, cercherà di rapire avannotti da altre coppie o specie fino a quando non tornerà ad avere un numero di piccoli adeguato in modo da poter garantire più sopravvivenza alla propria progenie: infatti, in caso di predazione, verranno uccisi anche piccoli non geneticamente figli.  Alcune specie come Pterophyllum scalare praticano la monogamia per alcuni cicli produttivi (1-3), per poi rompere il legame e cercare altri partner. I Ciclidi si nutrono principalmente di avannotti, insetti, larve di insetti, molluschi e vermi, e pesci più piccoli (soprattutto le grosse specie, come Astronotus ocellatus). Occupando molte volte una posizione di superpredatori nella piramide alimentare del loro biotopo, i Ciclidi sono però predati normalmente da molti altri pesci durante l’infanzia. Una volta diventati adulti però, la maggior parte dei Ciclidi sono troppo grossi o aggressivi per diventare prede; ciò non impedisce però ad altri animali di cibarsene, costituendo una ghiotta fonte di cibo. Nell’ambiente acquatico sudamericano, i predatori principali dei Ciclidi sono: caimani, anaconda, falchi, giaguari e soprattutto lontre; in quello africano i grossi  vengono catturati da uomini, pellicani e coccodrilli mentre i nani devono guardarsi anche da lontre, uccelli pescatori e altri pesci predatori.

Sono particolarmente diffusi soprattutto nell’Africa orientale (i grandi laghi oltre a numerosi fiumi), laghi estesi quanto la pianura padana e profondi con salinitàe durezza dell’acqua tutte particolari, immensi serbatoi dibiodiversità, che hanno portato queste specie ad assumere caratteristiche evolutive diverse a volte nel comportamento o addirittura nell’aspetto fisico e nella colorazione.

 Maschio_di_Cichlasoma_meeki

 CIPRINIDI

Il Cyprinidae sono una grande famiglia di pesci d’acqua dolce, comprese le carpe , le barbe ecc. E ‘la più grande famiglia di pesci e la più grande famiglia di animali vertebrati in generale, con oltre 2.400 speciein circa 220 generi . La famiglia appartiene all’ordine Cypriniformes , di cui generi e specie i ciprinidi costituiscono due terzi. Il nome della famiglia deriva dal greco antico Kyprinos (κυπρῖνος, “carpe”).  Ciprinidi sono pesci stomachless con mascelle sdentate. Anche così, il cibo può essere efficacemente masticata dai branchiospine dell’ultimo arco branchiale specializzato. Questi denti faringei permettono il pesce per fare movimenti masticatori contro una piastra masticare formato da un processo osseo del cranio. I denti faringei sono specie-specifici e sono utilizzati dagli specialisti per determinare le specie. Forti denti faringei consentono pesci come la carpa comune di mangiare esche dure come le lumache e bivalvi.

Udito è un senso ben sviluppato, dal momento che i ciprinidi hanno l’ organo weberiano, tre processi vertebrali specializzati che trasferiscono le vibrazioni della vescica all’orecchio interno. Struttura usata per rilevare i cambiamenti di profondità. I ciprinidi sono physostomes perché il condotto pneumatico viene mantenuto in stadi adulti e il pesce è in grado di inghiottire aria per riempire la vescica di gas oppure possono usare il gas in eccesso dall’intestino.

Il pesce in questa famiglia sono nativi per il Nord America , l’Africa e l’Eurasia. Il più grande ciprinide in questa famiglia è il barbo gigante (Catlocarpio siamensis), che può crescere fino a 3 m (9,8 ft). La più grande specie del Nord America è il pikeminnow Colorado (Ptychocheilus lucius), di cui sono stati registrati gli individui fino a 6 piedi (1,8 m) di lunghezza e un peso di oltre 100 libbre (45 kg). Al contrario, molte specie sono più piccoli di 5 cm (2.0 in). Tutti i pesci di questa famiglia depongono molte uova come strategia riproduttiva,   in quanto per la maggior parte non fanno la guardia alle uova; tuttavia, poche specie costruiscono nidi e / o guardia le uova. I ciprinidi Bitterling-like(Acheilognathinae) sono notevoli per depositare le loro uova in bivalvimolluschi, dove il giovane crescerà fino in grado di badare a se stessi.

La maggior parte dei ciprinidi nutrono principalmente di invertebrati e vegetazione, probabilmente a causa della mancanza di denti e lo stomaco, ma alcune specie,  mangiano piccoli pesci quando raggiungono una certa dimensione. Anche piccole specie, come la alborelle , mangiano le larve della rana comune in allevamento.

Alcuni pesci, come la carpa erbivora , sono specializzati nel mangiare vegetazione ; mentre altri, come la carpa nera , specializzati in lumache, e alcuni, come la carpa argentata , sono filtratori specializzati. No cure parentali, cannibalismo avannotti. Numerosi ciprinidi sono diventati importanti nel acquario come il  famoso il pesce rosso , che è stato allevato in Cinadalla carpa di Prussia (Carassius gibelio (auratus)), in Europa intorno 1728. La tinca (Tinca tinca) è di affiliazioni poco chiare e spesso collocato in una sottofamiglia a sé stante. Una cladistica analisi di sequenza del DNA (S7 proteina ribosomiale introne 1) evidenzierebbe che è abbastanza distinta da costituire una sottofamiglia monotypic. Suggerisce inoltre potrebbe essere più vicino al piccolo orientale Aphyocypris , Hemigrammocypris , e Yaoshanicus . La divergenza dovrebbe essere più o meno o meno allo stesso tempo da ciprinidi di centro-orientale dell’Asia, forse a causa della orogenesi Alpi che ha cambiato notevolmente la topografia di quella regione alla fine del Paleogene .

260px-Cyprinus_carpio

BAR CODE ANALYSIS CICHLIDAE e POMACENTRIDAE

CICHLIDAE

A) Etroplus suratensis : acque salmastre India

Ordine Perciformes
Famigli Cichlidae
Genere Etroplus
Specie E. suratensis

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/58199174?report=fasta

>gi|58199174|gb|AY662817.1| Etroplus suratensisACGAAGAAAARAGTCTTTGAGAATGACKCAKTAACATTCTATGCTSAGGTATTTGSCCTGCCTTCCCCTGAGGTGAAGTGGTTCTGCMACAAAACCCAACTGGTGGCAGATGACAGAGTTACAATAGAGCGAGATGGTGATAGTATCTMACTCAAAATTCACAGTGTCACTAAAGCTGRCCAGGGAGAGTMTATCTGTGAGSCTGTGAACTATGTTGGARAAGCCAGAAGTGKTGCTCTGGTGGTAGTTGTATCACAGGAAGTGAGATTTATGCCTGCTCCACCTGCTGTCACTCATCAGCATGTGATGGAGTTTGATGTGGAAGAAGATGACTCTTCTCGTTCGCCATCTCCTCAAGAGATTTTGCTTGAAGTAGAGCTGGATGAAAGTGAAGTCAAAGAATTTGAGAAACAGGTGAAGATCATCACTATACCTGAGTACACAGCTGACAGCACGAGTATGATCATATCTTTGGCTGTGTTACCGAGTGTTTATGAGGAGGGTG
B) Paretroplus kineri: acque dolci Madagascar

Ordine

Perciformes
Famiglia Cichlidae
Genere Paretroplus
Specie P. kieneri

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/58199186?report=fasta

>gi|58199186|gb|AY662823.1| Paretroplus cf. kieneriACGAAGAAAAAAGTCTTTGAGAATGACTCATTAATGTTTTATGCTGAGGTATTTGGCCTACCTTCCCCTGAGGTGAAGTGGTTCTGCAACAAAACCCAACTGGTGGCAGATGAGAGAGTTACAATGGAACGAGATGGTGACAGTATCTCGCTCAAAATTCACAGTGTCACTAAAGCTGACCAGGGAGAGTATATTTGTGAGGCTGTGAACTATGTTGGAGAAGCCAGAAGTGTTGCTTTAGTGGTAGTTGTATCACAGGAAGTGCGATTCATGCCTGCCCCACCTGCTGTCACCCATCAGCATGTGATGGAGTTTGATGTGGAGGAAGATGACTCTTCTCGTTCACCGTCTCCTCAAGAGATTCTGCTTGAAGTAGAGCTAGATGAAAGTGAAGTCAAAGAATTTGAGAAACAGGTGAAAATCATCACTATACCTGAGTACACAGCTGACAACAAGAGCATGATTATATCTTTGGATGTATTACCGAGTATTTATGAGGAGGGTG
C) Paretroplus polyactis: acque dolci Madagascar

Ordine

Perciformes
Famiglia Cichlidae
Genere Paretroplus
Specie P. polyactis

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/58199202?report=fasta

>gi|58199202|gb|AY662831.1| Paretroplus polyactis TMOACGAAGAAAAAAGTCTTTGAGAATGACTCATTAACGTTTTATGCTGAGGTATTTGGCCTACCTTCCCCTGAGGTGAAGTGGTTCTGCAACAAAACCCAACTGGTGGCAGATGAGAGAGTTACAATGGAACGAGATGGTGACAGTATCTCGCTCAAAATTCACAGTGTCACTAAAGCTGACCAGGGAGAGTATATTTGTGAGGCTGTGAACTATGTTGGAGAAGCCAGAAGTGTTGCTTTAGTGGTAGTTGTATCACAGGAAGTGAGATTCATGCCTGCCCCACCTGCTGTCACCCATCAGCATGTGATGGAGTTTGATGTGGAGGAAGATGACTCTTCTCGTTCACCGTCTCCTCAAGAGATTCTGCTTGAAGTAGAGCTAGATGAAAGTGAAGTCAAAGAATTTGAGAAACAGGTGAAAATCATCACTATACCTGAGTACACAGCTGACAACAAGAGCATGATTATATCTTTGGATGTATTACCGAGTATTTATGAGGAGGGTGTCTACGAGGAGGGCG

POMACENTRIDAE

D) Abudefduf saxatilis: acque salate Caraibi Africa

Ordine

Perciformes

Famiglia

Pomacentridae

Genere

Abudefduf

Specie

A. saxatilis

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/58199170?report=fasta

>gi|58199170|gb|AY662815.1| Abudefduf saxatilis TMOATCAAGAAGAAAGAGTTTGAAAATGATTCGCTGACATTTTACGCCGAGGTGTTTGGCCTGCCGTCCCCTGAGGTGAGGTGGTTCTGCAACAAAACCCAACTGGTGGCAGACAAGAGAGTTACGATGGAGAGAGACGGTGACAGCATCTCGCTAACAATTCACAACATCACGAAGGCCGACCAGGGAGAATACATCTGTGAGGCTGTGAACTATGTTGGAGAAGCCAGGAGCGTCGCTTTGGTGGTGGTTGTATCGCAGGAGGTGAGGTTCATGCCGGCTCCACCTGCCGTTACCCATCAGCACGTGATGGAGTTTGATGTGGAGGAGGACGACTCCTCTCGTTCTCCATCCCCTCAGGAGATTCTGCTCGAAGTGGAACTGGATGAAAATGAGGTGAAAGAATTCGAGAAGCAGGTTAAGATCATCACCATTCCTGAGTACACGGCCGACAACAAGAGCATGATCATCTCTCTGGACGTGTTGCCGAGTC
Species 1 Species 2 Dist
gi|58199174|gb|AY662817.1| Etroplus suratensis gi|58199186|gb|AY662823.1| Paretroplus cf. kieneri 0,062
gi|58199174|gb|AY662817.1| Etroplus suratensis gi|58199202|gb|AY662831.1| Paretroplus polyactis TMO 0,057
gi|58199174|gb|AY662817.1| Etroplus suratensis gi|58199170|gb|AY662815.1| Abudefduf saxatilis TMO 0,197
gi|58199186|gb|AY662823.1| Paretroplus cf. kieneri gi|58199202|gb|AY662831.1| Paretroplus polyactis TMO 0,004
gi|58199186|gb|AY662823.1| Paretroplus cf. kieneri gi|58199170|gb|AY662815.1| Abudefduf saxatilis TMO 0,193
gi|58199202|gb|AY662831.1| Paretroplus polyactis TMO gi|58199170|gb|AY662815.1| Abudefduf saxatilis TMO 0,187

 images-5

Appunti di scienze Naturali – Vademecum del Naturalista

COPERTINA APPUNTI SCIENZE NATURALI

Una sintesi di gran parte degli esami oggetto del corso di laurea in Scienze Naturali, seguito dall’autore dal 2010 al 2013. Immagini e schemi aiutano il lettore a districarsi negli ambienti Geologici, Faunistici e Floreali, tenendo sempre a mente le basi della fisica e della chimica di base. Immagini e descrizioni provengono da qualificati siti universitari italiani che mettono a disposizione degli studenti le lezioni on line, un grande contributo lo ha altresì fornito la consultazione dell’Enciclopedia Treccani on line ed il sito del Prof. G.Pesce (Illustre naturalista dell’Università di L’Aquila). Il testo, tratta spesso argomenti con la tecnica del glossario. E’ possibile comunicare con l’autore per aver dettagli (ove disponibili) o revisione degli stessi. Un grazie anche a Luca P. per l’aiuto fornito.

https://play.google.com/store/books/details?id=tjgqCQAAQBAJ

https://www.bookrepublic.it/book/9786050378610-appunti-di-scienze-naturali-vademecum-del-naturalista/

CO2 qualche dato che forse non ti aspettavi

Grazie ai “carotaggi dei ghiacciai” è stata calcolata la %CO2 presente negli strati bassi dell’atmosfera a partire da qualche millennio fà sino ai tempi moderni.

images

I risultati nel breve periodo (breve geologicamente parlando) hanno mostrato come da circa 10.000 anni bp (before present) fino alla prima rivoluzione industriale > 1750 dc), la CO2 era presente negli strati bassi dell’atmnosfera con percentuali intorno ai 290ppm (parti per milione).

emissioni-large

La CO2 è l’elemento base che insieme all’acqua (H2O) consente alle piante di produrre carboidrati e ossigeno.

6CO2+6H2O = C6H12O6 + 6O2 = ZUCCHERO

Quindi, la CO2 è indispensabile per la vita delle piante, ma lo stesso non può dirsi per gli animali (uomo compreso).

Un dato sconcertante è che a partire dal 1750, la CO2 è progressivamente andata aumentando fino a raggiungere i circa 400 ppm attuali.

images1

Ma dove misuriamo i 400 mmp? All’aria aperta, magari in una giornta ventilata, magari dopo un acquazzone (la pioggia reagisce con la CO2 facendola precipitare a terra i meglio ancora sulle foglie….) si possono misurare anche 250 ppm, ma nel centro di una grande città è facile misurare 500 ppm. Ed in città ce ne accorgiamo facilmente in quanto la CO2 (inodore) si coniuga con numerosi composti aromatici che fanno scattare in noi fastidio ed allarme.

Ma in casa? Luogo nel quale viviamo mole ore della giornata, spesso con infissi ermetici per mantenere una temperatira ideale, qualè è la percentuale di CO2 con la quale conviviamo?

Ecco i dati registrati in una normale giornata:

  • Camera da letto (dove sostiamo per circa 8 ore al giorno: 600 – 1200 ppm!!
  • Soggiorno: 500 – 700 ppm!!
  • Cucina: (cove trascorriamo almeno un ora al giorno) 800 – 1800 pm!!

Un sempice strumento, facile da realizzare, del costo massimo di c.a. 50€ potrà aiutarti a capire se i tuoi ambienti casalinghi sono correttamente aereati.

IMG_5930

Un commento per maggiori dettagli, ma … intanto aereate le vostre stanze!!

Se non puoi andare a letto con Edward, allora prova con Arduino, per un riposo … tranquillo…

Dormiamo male? è colpa del materasso, no forse serve una tisana, ma no è meglio una compressa di melatonina, per non parlare del sonnifero o altro, ogniuno di noi ha una sua idea, ma nessuno fa accenni alla CO2.

In un precedente post accennai alle “Crassulacee” da tenere in ambienti chiusi per migliorare la qualita dell’aria.

Ma quando la qualità dell’aria può condizionare il mio riposo? E come posso verificare la qualità dell’aria?

La percentuale di CO2 alla quale siamo abituati da almeno 6 milioni di anni è pari allo 0,03 ppm (parti per milione).

Se questo parametro si modifica e ultimamente ciò stà accadendo verso un incremento con conseguente accelerazione dell’effetto serra, possiamo manifestare disturbi quali ad esempio un cattivo riposo notturno.

Riuscendo a verificare la qualità dell’aria, nel nostro piccolo, possiamo predisporre azioni atte a rendere il nostro ambiente notturno più idoneo ad un sonno tranquillo: come?

Con una manciata di EURO puoi costruire un rilevatore di CO2 e misurare l’idoneità degli ambienti nei quali vivi e magari scoprire che la tua camera da letto necessita di una migliore aereazione per portare la CO2 a livelli che non creino problemi durante il sonno.

I componenti:

Sistema Arduino Uno

Display lcd 16X2

Sensore CO2 (es. MG811)

Poche istruzioni di un programma il linguaggio “C”

Tutti materiali reperibili su internet per un impegno max di circa 30 €

IMG_5930Il sensore funzione attreverso il riscaldamento dei suoi cimonenti ed in tal senso, il pieno funzionamento si avrà dopo c.a. 5-10 minuti dalla sua accensione.

La strumentazione autocostruita non ha la pretesa di una precisione ingegneristica, tuttavia basterà verificare le differenze tra i valori forniti prima di coricarsi e la mattina appena svegli e confrontarli con i valori riscontrabili all’aria aperta. Se volete una ferifica immediata del funzionamento del rilevatore, stappate una bottiglia gasata vicino al sensore e noterete come i “ppm” sembreranno come impazziti.

La lettura è di tipo parametrica, cioè, ponete lo strumento .all’aria aperta, lontano da fonti di CO2 (auto, camini, ecc) e vedete dopo 10 minuti quanto segna, poi verificate di quanto si discostano i valori prima di coricarsi ed al risveglio (tenere lo strunento acceso per 10 minuti per far scaldare il sensore di CO2). Se al risveglio misurate una CO2 (ppm = parti per milione) nei limiti del + 20% rispetto al dato di partenza (aria aperta), ci possiamo stare, ma con valori superiori meglio prevedere un sistema di ventilazione notturna della camera.

Tenete conto che nel pieno del traffico in una galleria, rispetto all’aria aperta, le ppm si raddoppiano.

Dettagli su dove acquistare il kit per la realizzazione del rilevatore e per avere copia dello sketch (programma) od altro, invia un email od un commento.

Ciao!

 

La scelta del partner nel mondo animale e … umano

I vertebrati hanno come caratteristica la “simmetria bilaterale“, cioè in qualsiasi corpo, nella sua fisionomia esterna, la sezione sinistra è identica, o … quasi, a quella destra.

imgresEd è proprio il “quasi” a condizionare, nel mondo animale e … umano, la scelta del partner.

 

Scelta non tanto guidata da un mero aspetto estetico, ma che nasconde l’inconscio interesse ad incontrare un individuo con un patrimonio genetico (DNA) con un minor numero possibile di “errori” e che pertanto possa garantire la generazione di individui quanto più possibili sani.

 

Simmetria esterna che, lascia ben sperare in un altrettanto patrimonio genetico in grado di generare organi interni idoei, ancorchè non più totalmente simmetrici. Cosa nascondono le foto di seguito riportate?

 

 

FOTO ORIGINALE

immagini a specchio ALRFOTO SIMMETRIA DESTRA

immagini a specchio ARR

 

 

 

   FOTO SIMMETRIA SINISTRA

immagini a specchio ALLStesso esercizio sviluppato su fisionomie umane ha fornito interessanti risultati, uno in particolare: “sorprendenti“, ma non posso pubblicarli senza esplicita autorizzazione dell’interessata (Daisy…!!!!).

Quanto più si riscontreranno minime differenze tra le varie simulazioni, tanto più saremo in presenza di individui con un patrimonio genetico di base favorevole ad una selezione evolutiva positiva.

“… di base…” in quanto occorre comunque tener presente gli effetti dell’Epigenetica.

Come migliorare la tua immagine?Mettendo in risalto la tua simmetria o… correggendola con un’adeguata pettinatura, es: pettinatura con riga al centro per esaltare la simmetria, ma se hai un fastidioso vortice o qualche ruga non centrata, opta per la frangetta sulla fronte (a copertura della fastidiosa asimmetria). Per saperne di più, invia un commento.

 

Incontrare Occasionalmente L’Ecologia

greggeQuello che trovate di seguito non è una storiella, bensì una vicenda che, almeno per i suoi 3/4, il nostro sistema ecologico mondiale subisce frequentemente.

lupo

Se concordi anche tu nella necessità di sensibilizzare maggiormente le persone che ci circondano, copia questo post e diffondilo più che puoi.

Grazie x l’ attenzione e buona lettura.

Intorno agli anni ’90, negli US, nei pressi del parco di Yellostone, per proteggere i greggi di pecore, i pastori sterminarono i lupi che però … cacciavano anche i cervi. 

cervo2Senza predatori, i cervi si sono diffusi ed essendo aumentate notevolmente le relative necessità alimentari, l’alimento principe per tali animali era il salice, sempre ricco di tenere gemme e nutrienti foglie; risultato: i salici luogo i torrenti vennero decimati.

salici

Senza salici, i castori, non potendo più costruire, per mancanza di materia prima (rami di salice) le classiche dighe per proteggere le loro tane, sono andati anche loro rapidamente verso un’inesorabile estinzione.

castoro

In assenza di dighe, i salici non crescevano più e così anche i cervi, in assenza di un nutrimento di base, si sono praticamente estinti. 

alluvione

Senza salici e dighe, ad ogni temporale degno di tale nome, avvenivano allagamenti a valle con conseguenti danni all’ agricoltura. Per ridurre il danno agli allevatori si era creato non solo un danno agli agricoltori, ma un ben maggior danno all’ intero ecosistema.

Tale fenomeno, esaminato dettagliatamente, ha consentito di studiare soluzioni in grado di consentire un “restauro” dell’ambiente.

Restauro ottenuto, una volta individuato l’elemento di possibile reinnesco del sistema ecologico, attraverso la costruzione di dighe artificiali che, consentendo l’ attecchimento dei salici, hanno favorito il ritorno dei castori. Il modello ecologico “restaurato” necessita comunque continui monitoraggi atti a correggere eventuali relazioni trofiche anomale (catena alimentare) come es. l’eliminazione Cervi in eccedenza, fintanto ché tale ruolo non sarebbe stato assunto dal lupo (reintrodotto con non poche difficoltà vista la specifica etologia) tenere sotto controllo la popolazione dei cervi.

Il completo ed autonomo equilibrio è di la da venire, ma gli interventi effettuati stanno dando i risultati attesi.

DAL MARE ALLA TERRA E … RITORNO

Mammiferi terrestri diventati poi acquatici, ma che relazione c’è tra: 

Ippopotamo, Otaria, Lamantino ed Elefante?

Chi erano “progenitore” e chi era discendente?

MAMMIFERI

La genetica ha fornito una risposta inequivocabile:

Elefante >> Lamantino

elefantelamantino

Orso >> Foca, Tricheco, Otaria

orsofocatrichecootaria

Artiodattili (ippopotamo, cervi, suini, ecc.) >> Delfino, Orca, Balena

ippopotamocervobalena

delfino